7 milioni della Regione per combattere la dispersione universitaria

Solo il 17% degli studenti isolani consegue il titolo di Laurea, a fronte del target posto da Europa 2020 del 40% e degli obiettivi che l’Italia si è prefissata nel Programma nazionale di Riforma, corrispondenti al 26/27%

 di Alessio Atzeni

Per combattere il fenomeno della dispersione universitaria, l’abbandono degli studi e il calo del numero dei giovani laureati, la Regione investe 7 milioni di euro nei programmi di “Orientamento all’istruzione universitaria o equivalente” per gli anni 2017/2021. L’esigenza nasce dal fatto che solo il 17% degli studenti isolani consegue il titolo di Laurea, a fronte del target posto da Europa 2020 del 40% e degli obiettivi che l’Italia si è prefissata nel Programma nazionale di Riforma, corrispondenti al 26/27%. Le misure per l’orientamento sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Villa Devoto, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dall’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena e dai rettori di Cagliari e Sassari Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli.

“Se con Iscol@ combattiamo la dispersione scolastica, con azioni come questa portiamo avanti la battaglia contro la dispersione universitaria lavorando così sull’intera filiera dell’istruzione”, dichiara Francesco Pigliaru. “Il passaggio dal sistema di apprendimento della scuola superiore, fortemente strutturato, a quello dell’Università – che invece presuppone fin dal primo giorno una grande assunzione di responsabilità – risulta spesso destabilizzante per gli studenti più deboli: nel migliore dei casi ritardano e nel peggiore rinunciano. Investire sull’orientamento significa intervenire in questo meccanismo e ridurre i margini di incertezza. Per aiutare i ragazzi a tenere la barra dritta, poi, l’intervento continua per tutto il primo anno. Sappiamo bene che per crescere abbiamo bisogno di giovani sempre più istruiti, e vogliamo aiutare le nostre Università a essere luoghi vivi e collegati con il mondo. I 30 milioni per la ricerca che abbiamo chiesto e ottenuto nel Patto con il Governo servono proprio a questo”, ha concluso Pigliaru.

“È un’azione che mira a valorizzare ciò che di più importante abbiamo – ha proseguito l’assessore Giuseppe Dessena – le risorse umane. E questo è un obiettivo di legislatura: l’istruzione ad alti livelli è ciò che ci serve per far uscire l’isola da uno stato di crisi e proiettarla verso il futuro. Una misura importante dunque e mirata, strutturata in maniera sinergica da Regione, Università e Scuole, che ha il fine di far comprendere l’importanza dell’offerta universitaria della Sardegna ai futuri laureandi, accompagnando gli studenti che si iscrivono all’Università verso una scelta consapevole dei corsi di studi più adatti alle loro caratteristiche e aspettative lavorative”.

Soddisfatti anche i Rettori delle due Università dell’isola. Secondo Maria Del Zompo la Regione Sardegna, con questo finanziamento, “svolge un ruolo importantissimo”. “Il nostro programma è già iniziato – ha proseguito il Rettore di Cagliari – puntiamo sulla motivazione dei giovani, sulla loro voglia di mettersi alla prova e applicarsi in corsi di studio che li attirano e gratificano. Attiveremo nelle scuole superiori percorsi modulari legati alle varie facoltà scelte. Nel Piano strategico abbiamo previsto di trasformare le segreterie studenti in veri luoghi di accoglienza, sostegno e confronto in cui trovare gli strumenti del counseling e del coaching per affrontare al meglio il percorso accademico”.

Il rapporto con le scuole sarà sempre più stretto, secondo quanto dichiarato da Maria Del Zompo, l’Università di Cagliari dispone di un software in grado di seguire il cammino dello studente a partire dall’istituto superiore che ha frequentato. In questo modo le difficoltà tipiche degli studenti di quell’istituto saranno individuate e si potrà intervenire tempestivamente per risolverle in accordo con la scuola. “Siamo grati al Presidente, all’assessore e a tutta la Giunta per aver contribuito alla realizzazione di questo percorso: siamo pronti a partire con i tanti progetti che abbiamo predisposto e che monitoreremo”, ha concluso il Rettore.

A Sassari il rettore Massimo Carpinelli ha già avviato una rete di percorsi di orientamento tra Scuola, famiglie e Università per il tutoraggio dei giovani studenti. “Siamo molto soddisfatti di questo intervento della Regione – ha affermato Carpinelli – senza il quale queste importanti azioni non si sarebbero potute mettere in campo. Stiamo lavorando con le scuole superiori, e le famiglie degli studenti, per eliminare il divario e il forte impatto che i ragazzi vivono nel passaggio dal sistema didattico della scuola a quello degli Atenei. Puntiamo alla consapevolezza della scelta e a un approccio sistemico e graduale”.

L’Orientamento. L’intervento interessa gli studenti del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori di secondo grado dell’isola e gli iscritti al primo anno di Università, e coprirà dunque l’arco di 4 anni accademici, dal 2017/2018 al 2020/2021. L’azione sarà guidata dalle Università di Cagliari e Sassari, chiamate a cooperare con le scuole, e gli altri istituti di istruzione terziaria di livello equivalente a quello universitario aventi sede formativa in Sardegna – come gli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), la scuola superiore per mediatori linguistici e la Pontificia facoltà Teologica – che insieme si occuperanno di realizzare le attività di accompagnamento al percorso universitario. Questo sarà orientato in base alle esigenze del mondo del lavoro, e ancora in relazione alla richiesta di accesso ai diversi corsi di studio.

Obiettivi. La Regione presta particolare attenzione all’orientamento universitario con l’obiettivo di innalzare i livelli di competenze e di successo formativo da raggiungere attraverso l’orientamento in ingresso, anche in rapporto alle esigenze del mondo del lavoro, per contrastare così il fenomeno dell’abbandono universitario dopo i primi mesi di corso.

Le azioni. Sono previsti infatti appositi percorsi che mirano a dare allo studente l’opportunità di conoscere i temi, le aree disciplinari, gli ambiti professionali e i settori emergenti, test di autovalutazione in base ai diversi corsi di studio ed esperienze, e momenti significativi di vita universitaria.

– La linea A del Potenziamento dell’Orientamento a scuola serve a fornire agli istituti superiori gli strumenti per la valutazione del livello di conoscenze e competenze degli studenti rispetto ai requisiti richiesti per accedere all’istruzione universitaria, e a programmare interventi di rafforzamento delle abilità, anche attraverso una esperienza universitaria.

Sarà fornito anche un set integrato di test con difficoltà crescente, scaricabile anche on line dalle piattaforme curate dalle Università di Cagliari e Sassari. I test serviranno sia per valutare il livello delle competenze degli studenti in transito verso il mondo universitario e registrare significative informazioni sulle attitudini, sia per la preparazione dei giovani ai test d’ingresso programmato nazionale e locale per molteplici aree disciplinari.

Saranno inoltre rivolti corsi ai docenti delle scuole superiori sulle nuove metodologie didattiche specie sul potenziamento dei “saperi minimi”, e avviati percorsi di sperimentazione di Alternanza Scuola – Università, attraverso laboratori o seminari, nell’ottica di un processo che dia continuità nel percorso di studi e nel passaggio dalla scuola all’Ateneo.

– La linea B del Potenziamento dell’Orientamento in entrata all’Università prevede iniziative diversificate e innovative che serviranno ad accrescere la consapevolezza nella scelta dei corsi di studio in base anche alle opportunità offerte nel territorio per gli sbocchi occupazionali.

 

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