CNA: timidi segnali di ripresa nel mercato degli appalti pubblici

Analisi dei rappresentanti degli artigiani in Sardegna. Diminuiscono del 35% i numeri dei bandi, ma aumenta dell’11% la spesa complessiva

di Antonio Tore

Dopo un disastroso 2016 in cui sono stati toccati i livelli minimi degli ultimi 15 anni, nel corso dell’estate il mercato regionale dei lavori pubblici mostra qualche tentativo di ripresa: dopo il risultato esternamente modesto dei primi quattro mesi del 2017 a maggio sono risultati in crescita sia il numero che l’importo dei bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna (64 gare promosse per 146 milioni). Il trend espansivo del numero delle gare promosse è proseguito anche a giugno (69 i bandi pubblicati) e la spesa, sebbene in flessione rispetto al mese precedente, si è mantenuta su livelli assai superiori rispetto alla capacità media mensile espressa da gennaio 2016 fino ad aprile 2017 (121 milioni contro i 33 dei precedenti 16 mesi).

Complessivamente il risultato del primo semestre 2017 è quantificato in 357 gare per una spesa a base di gara di 318 milioni, corrispondenti ad una riduzione del numero di opportunità del 35% ma ad un aumento della spesa dell’11%.

I segnali che giungono dai mesi estivi segnalano una leggera ripresa del mercato , commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni – tutta da addebitare alla crescita dei lavori nella fascia superiore ai 5 milioni di euro, nello specifico tre maxi appalti da 45 milioni ciascuno promossi dell’Anas per la messa in sicurezza a adeguamento della SS131 e sette appalti promossi da Abbanoa di importo compreso tra 4,9 e 15,1 milioni per lavori e servizi relativi alla gestione attiva ed efficientamento delle infrastrutture a rete del servizio idrico integrato. Purtroppo rileviamo che – al di fuori dei comuni – la pubblica amministrazione regionale e i grandi committenti nazionali fanno poco per dare opportunità al sistema delle piccole imprese, favorendo la concentrazione del mercato con la messa in gara dei maxi appalti”.

L’analisi della Cna sulle diverse tipologie dimensionali evidenzia la persistente caduta del mercato per le classi di lavori più piccole: in sei mesi sono stati censiti 284 bandi sotto i 5 milioni per una somma inferiore a 90 milioni, quantità in calo del 35% rispetto al primo semestre 2016.

Viceversa sopra tale soglia l’attività dei committenti è in ripresa. Ma come osservato si tratta di due soli soggetti, Anas e Abbanoa e di importi rilevanti, a definire così un mercato concentrato in poche specifiche opportunità. Le più grandi gare di tutto il periodo risultato promosse proprio tra maggio e giugno. Le prime sono i tre lotti da 45 milioni ciascuno per la messa in sicurezza a adeguamento sulla Statale 131 dal chilometro 108+300 al 209+500.

Seguono i due appalti per 11 lotti complessivi per la gestione delle attiva e l’efficientamento delle infrastrutture a rete del servizio idrico integrato.

I Municipi sono i committenti per i quali i segni di modesta ripresa del mercato stentano a farsi sentire: nel corso dei primi sei mesi dell’anno i comuni sardi hanno dimezzato il livello della domanda rispetto al periodo corrispondente del 2016 (-47% le gare e -46% la cifra d’affari a base di gara). Per gli altri enti territoriali invece si osserva una crescita generalizzata della spesa, particolarmente importante per le Province che registrano anche, unico caso tra il gruppo di committenti, un aumento del numero di gare promosse. Per le Aziende Speciali l’aumento della spesa deriva dalle gare di Abbanoa, mentre non si arresta la riduzione delle opportunità, similmente a quanto registrato dalla Regione.

Tutto positivo invece il bilancio per le Grandi Committenze, che vedono crescere il numero grazie all’amministrazione centrale e la spesa grazie all’Anas, che era stato inattivo nei primi quattro mesi dell’anno. Ancora nulla invece l’attività delle Ferrovie nell’isola nell’anno in corso.

Con il risultato registrato a maggio e giugno, quello sardo conferma di essere tra i mercati regionali con una maggiore contrazione delle opportunità per le imprese locali, mentre si colloca tra le regioni dove la cifra d’affari in gara è in crescita.

Sul fronte numerico il mercato regionale ad essere più penalizzato del mercato sardo è solo Molisano. Tra le altre regioni con una domanda in calo, fatta eccezione per l’Umbria, figurano tutte regioni meridionali. In tutti gli altri territori il numero delle gare promosse è tornato a crescere, a indicare che la prima parte dell’anno era stata particolarmente penalizzata in vista dell’entrata in vigore, il 20 maggio scorso, del nuovo correttivo al codice degli appalti.

Il dato trova conferma anche in un maggior numero di regioni con spesa in aumento rispetto al primo semestre 2016. Tra le otto regioni dove la cifra d’affari cresce più che in Sardegna sono rappresentati tutti i territori, mentre sul calo nazionale pari al -29% gioca un ruolo fondamentale la pesantissima riduzione della spesa totalizzata in Emilia Romagna, crollata da 4,6 miliardi a meno di 600 milioni.

Sul fronte delle aggiudicazioni, la contrazione della domanda è molto evidente: i contratti siglati nel primo semestre 2017 (252) si sono ridotti del 12,5% rispetto al primo semestre 2016. Anche la spesa, a differenza di quanto osservato per i bandi di gara, si presenta in calo, perdendo il 22%. La flessione è generalizzata a tutte le classi dimensionali, ad accezione di quella, poco rappresentata, di lavori di importo compreso tra 1 e 5 milioni, che passano da 15 a 17 contratti per una cifra a base di gara che sale da 12 a 13 milioni.

In questo scenario di riduzione dei contratti, che potrebbe migliorare se la ripresa dei bandi di gara promossi nei mesi più recenti dovesse confermarsi in quelli a venire, il ribasso medio praticato dalle imprese si riduce, passando da 27,4% del primo semestre 2016 al 24,3% nell’anno in corso.

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