La Cgil ricorda i lavoratori morti alla Saras
Ci saranno anche i segretari nazionali di Fiom e Flc Francesca Re David e Francesco Sinopoli all’inaugurazione dell’aula multimediale nell’istituto comprensivo di Sarroch, giovedì, alle 12 in via Dante 17
di Antonio Tore
L’aula, dedicata allo studente lavoratore di 24 anni, Pierpaolo Pulvirenti, che ha perso la vita l’11 aprile del 2011 mentre lavorava dentro la raffineria Saras, è stata realizzata con i fondi ottenuti dalla Fiom che si è costituita parte civile al processo che vede sotto accusa i vertici della Saras e dell’impresa d’appalto Star Service.
“Le norme di salute e sicurezza nel lavoro sono regolate da standard e regole che non possono essere bypassati” – ha detto la Cgil aggiungendo che “i fatti dimostrano che quando un lavoratore muore o subisce un infortunio ci sono precise responsabilità e che qualcosa nella catena dei processi che garantiscono la sicurezza è saltato”.
Per queste ragioni l’attenzione sul tema deve essere sempre elevata, occorrono controlli a tappeto, formazione e investimenti da parte di tutti i soggetti coinvolti. Da qui anche l’importanza di non dimenticare chi ha perso la vita nel lavoro, realizzando anche
iniziative come questa, legata al mondo della scuola, per trasferire ai giovani studenti la memoria di quanto accaduto e renderli consapevoli, in prospettiva, della priorità della sicurezza nel lavoro.
All’iniziativa del 7 febbraio, oltre ai segretari nazionali partecipano, il segretario della Cgil sarda Michele Carrus, il dirigente scolastico Fatima Pasella e l’animatore digitale Paolo Ligas, il rappresentante degli studenti Unica 2.0 Matteo Vespa, il sindaco di Sarroch Salvatore Mattana.
Negli ultimi dieci anni sono stati cinque i lavoratori morti mentre si occupavano delle manutenzioni degli impianti Saras: oltre a Pierpaolo Pulvirenti, il 14 aprile 2007 morì Felice Schirru, 34 anni, mentre il 26 maggio 2009, a perdere la vita furono Daniele Melis, 29 anni, Bruno Muntoni, 58 anni, Gigi Solinas, 27 anni, i tre operai della Comesa ai quali nell’ottobre scorso era stata intitolata la sala musica del centro sociale di Villa San Pietro.