Rubrica: ”Una strada, un personaggio, una Storia” – Cagliari, via Raffa Garzia

 

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

Via Raffa Garzia si biforca da via Is Guadazzonis e corre lungo un lato dell’ospedale Binaghi.

Raffaele Garzia conosciuto come Raffa, nacque a Cagliari da Raimondo e Carmen Mundia, il 10 aprile del 1877. Frequentò l’università prima a Torino e dal secondo anno a Firenze. Ebbe docenti di alto livello quali Coen e Villari. Grande influenza sulla sua formazione ebbe Mazzoni, docente di letteratura italiana. L’influenza di Mazzoni è evidente ne Leggendo le giustiniane che Garzia diede alle stampe dopo la laurea nel 1896.

Ne Il canto d’una rivoluzione del 1899, Garzia partì dall’inno logudorese A sos feudatarios  del  Mannu sui moti antipiemontesi e antifeudali capeggiati da Angioj,  per offrire una panoramica sulla storia e letteratura sarda del Settecento e dell’Ottocento. L’intento di Garzia era di sprovincializzare la cultura sarda evidenziandone le peculiarità all’interno del panorama nazionale. Nel 1901 fondò il Bullettino bibliografico sardo che si distinse per il rigore documentario e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’isola. Ebbe fra i suoi collaboratori alcune figure come Grazia Deledda, Salvatore Ruju, Sebastiano Satta.

Quando Vinelli, direttore dell’Unione Sarda si dimise per contrasti fra Cocco-Ortu e il deputato Cao Pinna, la direzione del quotidiano venne affidata a Garzia che la tenne dal 1903 al 1912, dando al giornale un’impronta aperta anche alle prospettive nazionali e non rigidamente isolane. Lasciata la direzione del giornale, fu libero docente di storia della letteratura italiana a Bologna fino al 1925, anno in cui divenne professore di storia comparata a Cagliari, fino al 1930, anno in cui tornò a Bologna.

La sua raccolta e analisi dei Mutettus cagliaritani  è ancora oggi uno degli studi più significativi sulla poesia folklorica dell’isola, ne approfondisce temi, modi e strutture musicali. Garzia affiancò sempre all’insegnamento, alla  critica e al giornalismo, un’intensa e versatile attività di scrittore. Fu drammaturgo e librettista per il bozzetto lirico Virgo Dolorosa e per Un sogno del 1895, musicato da Alberti e rappresentato al teatro Massimo di Cagliari. Collaborò all’Enciclopedia Italiana con voci riguardanti la letteratura sarda.

Raffaele Garzia morì a Bologna il 18 novembre del 1938.

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