Rubrica:”Una strada, un personaggio, una Storia” – via Sebastiano Caboto

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna o Italiana tramite la loro biografia

di Annalisa Pirastu

La via Sebastiano Caboto, navigatore italiano, è una traversa di Viale Diaz che porta alla zona di Su Siccu.

Sebastiano Caboto nasce a Venezia nel 1484.Conosciuto anche come Sebastian Cabot, era figlio del navigatore Giovanni e di Mattea Caboto.

Giovanni Caboto, noto tra gli anglofoni anche come John Cabot, era un  navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Venezia al servizio di spagnoli e inglesi. Noto per aver continuato l’opera di Colombo e inaugurato la serie di viaggi di scoperta verso il nord-ovest, nel 1497 scoprì la terra oggi nota come Canada. Quando Giovanni Caboto approdò in Canada la scambiò per la Cina perché non riuscì a trovare il passaggio a nord-ovest che voleva oltrepassare per arrivarci.

Le notizie biografiche di Sebastiano Caboto sono a volte contrastanti. Sebastiano infatti raccontò a Richard Eden alchimista e traduttore, di essere nato a Bristol e di essere andato a vivere a Venezia all’età di 4 anni. Raccontò invece a Gasparo Contarini, ambasciatore veneziano alla corte di Carlo V, di essere nato a Venezia ma di essere stato educato in Inghilterra.

Il giovane Caboto cominciò a navigare assieme al padre.

Nel 1512 Sebastiano venne assunto da Enrico VIII d’Inghilterra come cartografo a Greenwich. Nello stesso anno fu insignito del titolo di capitano da Ferdinando II D’Aragona.

Nel 1517 alla morte di Ferdinando II tornò in Inghilterra dove cercò di cominciare una nuova esplorazione senza riuscirvi.

Nel 1522, tornò in Spagna , dove ebbe un nuovo incarico e assunse il grado di “Piloto Mayor” nella “Casa del Contratacion” di Siviglia. Divenne il cosmografo più importante del regno, responsabile del “Padron real”, la carta del mondo di allora, aggiornata con le notizie riportate da ogni spedizione che tornava dalle Indie Occidentali.

In quel periodo offrì segretamente i suoi servigi anche a Venezia, infatti Caboto come suo padre, voleva trovare il Passaggio a Nord-Ovest per la Cina e aveva bisogno di finanziatori.

Nel 1525 divenne  Capitano Generale della Spagna. Volendo scoprire un nuovo itinerario per le Molucche riuscì ad ottenere il comando della spedizione composta di tre navi, con 150 uomini d’equipaggio che partì  da Cadice il 5 aprile 1526. La spedizione arrivò solo fino al Rio de la Plata, pensando di poter giungere nel favoloso regno di Birù (Perù), che al tempo non era stato conquistato.

Nella zona dell’attuale città argentina di Santa Fè, Sebastiano fondò un villaggio fortificato, detto di  “Santo Spirito”. Rimase nella zona per vari anni, esplorando alcuni fiumi delle vicinanze e facendo osservazioni di carattere naturalistico.

I suoi luogotenenti si inoltrarono all’interno alla ricerca del favoloso regno del Perù ma arrivarono solo fino all’ attuale Bolivia.

Nel 1530 il villaggio che Caboto aveva fatto costruire venne distrutto dai nativi, e il navigatore decise di rientrare in Spagna. Qui chiese a Carlo V delle navi per un’altra spedizione, ma gli furono negate perché in quel periodo il re Carlo V aveva concesso a Francisco Pizarro, l’autorizzazione alla conquista del Perù. Nel 1532 Caboto fu incarcerato nelle prigioni spagnole del Nord Africa con l’accusa di aver abbandonato i suoi luogotenenti.

Morì a Londra nel 1557 mentre stava organizzando un’impresa esplorativa per conto della “Company Merchant Adventurers”, spedizione il cui scopo era trovare il mitico passaggio a nord-ovest che Caboto aveva ricercato e mai trovato per tutta la vita.

 

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