Un violino del ‘600 al posto della droga.

di Massimo Dotta

Un fatto particolare è accaduto a Parma alla polizia impegnata in una perquisizione a casa di un possibile spacciatore.

Era l’aprile del 2019 e gli agenti della Squadra mobile di Parma stavano eseguendo una “normale” perquisizione in casa di un 48enne, che già era stato arrestato un anno prima per possesso di ben settecento grammi di hashish.

Durante la perquisizione è saltato fuori da sotto al letto un violino, dentro una custodia. Affianco al violino si trovavano le corde di ricambio con le etichette in giapponese e un biglietto da visita di un commerciante di archi da violino di Cremona. Sicuramente un ritrovamento inusuale in quelle circostanze.

Talmente inusuale che gli agenti insospettiti hanno chiesto spiegazioni al pregiudicato, il quale ha risposto cercando di giustificarsi, con una storia degna del miglior romanzo fantasy. Pare che, secondo la ricostruzione del mariuolo, il violino non fosse suo ma della cognata sudamericana residente a Bogotà, che a sua volta lo avrebbe ricevuto dalla nonna che lo aveva acquistato, anni or sono, in un banco di pegni colombiano. Lo strumento era infine giunto nella sua dimora nel febbraio 2019 e li lasciato dalla cognata.

Pare che i poliziotti, anche volendocela mettere tutta, non se la siano bevuta e abbiano immediatamente sequestrato lo strumento, avviando una serie di accertamenti che li hanno portati a un annuncio, su un sito web, che riportava la notizia del furto di un violino antico a scapito di un collezionista nipponico nel 2005.

La descrizione dello strumento rubato pubblicata sull’annuncio corrispondeva al violino ritrovato, con l’aggiunta di un particolare che toglieva ogni dubbio residuo: la targhetta all’interno dello strumento nelle mani della polizia riportava “Nicolaus Amatus Cremonen Hieronymi Fil., ac Antonij Nepos Fecit, 1675” esattamente come quanto riportato sull’annuncio web a proposito del violino rubato.

La Procura per maggior sicurezza affida quindi a un liutaio cremonese la perizia sul violino per verificare l’effettiva corrispondenza con lo strumento sottratto in Giappone nel 2005. Nello stesso tempo gli agenti, attraverso lo SCIP (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia), hanno contattato i colleghi giapponesi per avere più informazioni sul furto, sul precedente proprietario nonché sui certificati di autenticità dello strumento stesso.

E’ venuto fuori che il violino rubato era un autentico Nicolò Amati del 1675 e che in occasione del furto erano stati anche trafugati un archetto da violino ed un archetto da violoncello.

Il valore di questi strumenti è risultato essere veramente notevole, infatti solo per il violino e l’arco di violoncello si supera il milione di euro.

La polizia ha quindi deciso di compiere ulteriori accertamenti sul quarantottenne, con il sospetto che questi fosse in possesso anche degli altri due pezzi.

Non avendo trovato gli archetti a casa del pregiudicato, gli agenti hanno pensato di contattare il commerciante di cui avevano trovato il biglietto da visita insieme al violino. La pista e l’intuizione si sono rivelati giusti, e nel laboratorio dell’artigiano cremonese sono stati ritrovati anche i due archetti mancanti. Venne fuori che gli archetti si trovavano là perché tra la fine 2018 e inizio 2019 il quarantottenne aveva contattato l’artigiano per una stima economica dei pezzi, e aveva lasciato gli archetti in visione per la consulenza.

Anche il fatto che già dal novembre 2019 il pregiudicato stesse cercando qualche acquirente, sicuramente contraddiceva le sue dichiarazioni sull’arrivo fortunoso dello strumento a casa su tramite la cognata colombiana, nel mese di febbraio 2019.

Il quarantottenne è stato così arrestato e lo strumento, che verrà, dopo 14 anni di lontananza, restituito ai legittimi proprietari, è stato suonato nella chiesa della Steccata a Parma, in conclusione della cerimonia della polizia per celebrare la festa di San Michele Arcangelo (Protettore della Polizia), dalla violinista giapponese Lena Yokoyama.

La violinista giapponese Lena Yokoyama suona il violino ritrovato durante la cerimonia per la festa di San Michele Arcangelo a Parma.

Se il quarantottenne, dopo lo smercio di droga, stesse cercando di compiere un salto di qualità, alla Scarface, buttandosi sul mercato illegale di pezzi pregiati non lo sapremo mai. Sappiamo comunque che non gli è andata bene.

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